Conoscere il tumore alla mammella
Epidemiologia e fattori di rischio. La maggior parte delle malattie della mammella è di natura benigna. Ma anche la patologia maligna, se diagnosticata precocemente, può essere sottoposta ad un trattamento efficace, con il risultato di una completa guarigione.
Il carcinoma della mammella è il tumore più frequente della popolazione femminile e rappresenta la seconda causa di morte, dopo le malattie cerdiovascolari, nelle donne tra i 35 e i 75 anni. Si calcola che circa 1 su 13 donne durante l’arco della propria vita sarà affetta da tale malattia.
Il tumore del seno, eccezionale sotto i 20 anni, raro tra i 20 e i 29 anni, diviene via via più frequente a partire dai 30 anni, raggiungendo i valori più alti nel periodo menopausale e post-menopausale, tra i 45 e i 60 anni, mostrando un aumento relativo con il progredire dell’età.
Come per la maggior parte dei tumori, anche per quello della mammella le cause sono tuttora sconosciute; risulta quindi impossibile effettuare una prevenzione primaria, cioè contro i fattori causali. Il fattore di rischio comunque più importante è l’età, seguita da altri elementi riportati sotto.
A) Indicatori demografici e sociologici:
- Età
- Popolazioni occidentali ricche
- Classi sociali agiate
B) Fattori costituzionali e riproduttivi:
- Famiglie ad alto rischio
- Età alla menopausa
- Obesità o sovrappeso in menopausa
- Menarca precoce
- Statura
- Nulliparità
- Primigravidanza tardiva
- Mancanza di latte o allattamento breve
C) Fattori ambientali:
- Radiazioni ionizzanti
- Dieta ricca in età prepubere o puberale
- Scarsa attività fisica in età giovane
- Dieta ricca di grassi saturi e proteine animali
- Consumo di alcool
- Dieta povera di frutta e verdura
Diagnosi e prevenzione. La diagnosi precoce del tumore permette una terapia chirurgica e medica tale da garantire una reale guarigione della malattia. Una diagnosi precoce può essere ottenuta solo attraverso il controllo periodico e sistematico delle mammelle.
Il carcinoma mammario è all’inizio costituito da una unica cellula maligna, che si divide dando vita a due cellule maligne e così via. In questa sua crescita, il tumore diventa clinicamente diagnosticabile quando raggiunge un diametro di circa 1 cm. E’ stato calcolato che per raggiungere tali dimensioni occorrono circa 6 anni.
Molti studi hanno evidenziato che più del 5% dei tumori con diametro inferiore ad 1 cm non hanno invaso i linfonodi ascellari; sono quindi rimasti limitati alla mammella, migliorando fortemente la possibilità di guarigione. Ecco perchè il tumore va diagnosticato quando non supera ancora il cm di diametro.
La diagnosi si attua con la confluenza dei dati provenienti da:
- esame clinico (palpazione)
- mammografia
- ecografia
- esame citologico o istologico.
Questi esami devono seguire un iter diagnostico preciso:
Donne asintomatiche (in assenza cioè di noduli palpabili)
- dai 25 ai 40 anni: Esame clinico + Ecografia OGNI ANNO
- 35 anni: 1^ Mammografia
- 40 anni: 2^ Mammografia
- dai 40 ai 50 anni: Esame clinico + Ecografia OGNI ANNO
Rx Mammografia OGNI 2 ANNI
- oltre i 50 anni: Esame clinico + Ecografia + Rx Mammografia OGNI ANNO